quel suo respirare appresso era
acqua benedetta per i semi d’ali
conficcati nella schiena
la vergine senza colpe sorrideva
nutrendosi di fiori – sudando rugiada
trasfigurava – al cambio di voce: scompariva
le statue intorno guardavano oltre il muro:
forse sta sorgendo il sole…
finché dall’abbraccio della mente nacque
con la prima luce – una candida pace:
limpide lacrime di sonno
fuori il mondo gelava –
si fermava: a sette gradi sotto zero
(stefania c.)
4 risposte a “Al cambio di voce”
forse è tutta dentro quel fiato la vita
arrotolata e rotta ogni destinazione.
Come statue oggi, dentro la caverna solo ombre
ieri e oggi ancora senza senso, solo vacillanti fiammate
pensieri in collisione.
Sembra propio la lettura e la dichiarazione della freddezza del mondo in cui CI stiamo PIOMBANDO. Grazie.
ferni
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solo guardando oltre il muro e trattenendo quell’intima visione resta una piccola luce, un sole che sorge nel gelo che attornia dilagando
Elina
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che poesia, le strofe centrali odorano di bellezza e malinconia non sconfitta, mai…
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Ferni, Elina, Giuseppe, grazie. Grazie davvero :)
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